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Dove cercare la felicità

Dove cercare la felicità

A Scampia in pochi hanno terminato la scuola ma qualcuno in quelle terre  dispensa saggezza per la vita.

Prima di entrare alle vele ti accoglie un parco urbano delimitato da colonne altissime e un grande frontone dove qualche tempo fa (magari anche ora, ma è un po’ che non vado) campeggiava la scritta “ Se la felicità non la trovi fuori è perchè è dentro di te 

Poco tempo prima avevo visto su ted .com un intervento di Dan Gilbert professore di Harvard, che affermava lo stesso concetto. Nella ricerca da lui condotta si dimostrava che spesso una persona che vive su una sedia a rotelle si dichiara più felice di quanto facciano coloro che hanno vinto alla lotteria. Insomma la vita puo’ metterci di fronte a situazioni difficili, dolorose che ci mettono duramente alla prova ma la felicità non dipende da qualcosa di esterno per quanto possa risultare poco auspicabile, ma dipende noi, da come siamo, da quel che cerchiamo, da quanto siamo bravi a trasformare le crisi, il dolore in opportunità.

Anche la filosofia sembra pensarla allo stesso modo. Jean Salem filosofo francese contemporaneo dice ” cerchi la felicità ? prendi la strada in salita” sottolineando addirittura che per essere felici il cammino debba essere necessariamente arduo e faticoso. A noi sta la scelta, lamentarci che non ci sia la funivia o metterci in cammino, lentamente e goderci il camminare. Platone sosteneva ” L’uomo piu’ felice è quello nel cui animo non alberga alcuna traccia di cattiveria” invitando gli esseri umani a coltivare le virtù e a non affannarsi più di tanto per le debolezze o cattiverie altrui.  Diceva Erodoto “alcuni uomini pur essendo straricchi non possono dirsi realmente felici mentre altri che vivono in condizioni modeste lo sono”. Seneca, Epicuro e tanti altri ribadivano lo stesso concetto ma non voglio privarvi della possibilità di cercare da voi cosi’ non vi dico niente di loro 

Pure mio nonno, che non era nè scienziato nè filosofo, ma umile contadino mi diceva sempre di non preoccuparmi degli altri ma di occuparmi di me stesso, perchè solo su quello abbiamo un reale potere e quando uno sta bene con se stesso sta bene nel mondo.

E’ evidente però che in molti non hanno preso per buono quello che dicevano nonno , Gilbert e Platone.

Le lamentele riempiono i nostri discorsi, amiamo fossilizzarci su cio’ che non va sopratutto all’esterno di noi :il governo ladro, il vicino maleducato, la maestra incompetente ecc ecc.

Beh mi permetto di dire che la realtà non è solo quella che descriviamo con questo coro di ” qui non funziona niente”, e quasi sentiamo la necessità di orientare il nostro pensiero su cio’ che non va e siamo indifferenti di fronte alla bellezza che ci circonda e che sta dentro di noi.

C’è qualcosa che non va ! ma non fuori da noi, dentro !

La realtà è quella che vogliamo vedere, non esiste come qualcosa di oggettivo. Stamattina ho visto un’alba mozzafiato, gli uccelli cantavano, il silenzio intorno li assecondava. Pepe appena svegliatosi è sceso ad abbracciarmi senza dire nulla, Giordana dormiva sorridendo. Mi sento felice nonostante il governo ladro.

Ho imparato grazie all’educazione emozionale che gli altri possono ferirmi, rallentare il mio cammino ma non impedirmi di essere felice. Qualche tempo fa facevo parte anche io di quel coro di lamentosi ma non mi sentivo bene, trascorrevo  troppo tempo ad occuparmi dei vizi altrui e poco delle mie virtu’. Allora ho cominciato a parlare con le mie paure, le mie ansie chiedendomi come e dove fossero nate. Mi sono guardato dentro , ho viaggiato fino alla mia infanzia e li ho trovato l’origine di quel modo di vivere la vita che m’aveva fatto venire la gastrite. Ho preso mia madre, mio padre e li ho abbracciati dicendo a me stesso “loro sono loro, io sono io. Hanno avuto i loro motivi per essere  stati ansiosi , per avere avuto mille assurde paure e per  essersi lamentati di tutto o quasi ma li perdono e voglio aiutare loro e me stesso ” Mi hanno dato tanto amore e le minchiate che hanno fatto le hanno subita loro stessi da bambini. Abbiamo la possibilità di scegliere, o alimentare situazioni tossiche che si perpetuano nel nostro albero genealogico chissà da quanto o spezzare queste catene e liberare noi, i nostri figli e i nostri genitori. La maniera con cui guardiamo la realtà dipende tanto dalla nostra infanzia, gli occhiali con cui guardiamo il mondo ce li hanno appiccicati che ancora non raggiungevamo il metro di altezza. Ma possiamo cambiare gli occhiali, possiamo orientare il nostro sguardo verso ciò che ci fa stare bene. DI bellezza la vita ne è piena dobbiamo solo allenarci a guardarla e possiamo farlo solo partendo da noi stessi. Non è facile, è complicato e doloroso ma ne vale la pena perchè la strada della felicità passa dentro di noi e non altrove.

Mo’, è vero che tanto dipende da noi e da quel che scegliamo di vedere pero’ è saggio e opportuno avere accanto persone belle che sappiano amare.Non ci fanno bene persone intorno che alimentino il nostro malessere orientando il nostro sguardo verso cio’ che non va. Mi sono accorto che per lungo tempo ho cercato relazioni con persone “tossiche” che non amavano se stesse e la vita e adesso che ho fatto un po’ di pulizia, il sentiero è piu’ chiaro e piu’ piacevole. Non li biasimo per essere così, provo compassione per loro ma ho capito che era inutile provare a cambiarle senza una loro profonda e determinata volontà e che in fondo le avevo cercate solo perchè facevano comodo a quella parte di me che non ce la faceva a cambiare e ad essere felice.

Ora che la felicità è diventata un’amica non ho desiderio piu’ grande di condividere quel che ho scoperto.

E da maestro vorrei che nella scuola si parlasse di più di virtù e non solo di programmi, vorrei che nei libri di storia non si parlasse solo di guerre , che l’educazione emozionale fosse al centro, che ci si occupi anche delle famiglie costruendo spazi dove costruire relazioni amorevoli.

Vorrei tanto che tutte le scuole fossero scuole di felicità perchè l’esame della vita è il piu’ difficile e il piu’ importante e che i maestri per essere realmente tali siano innanzitutto persone virtuose e felici.

Quasi dimenticavo la cosa piu’ importante. Il bello della felicità è che non è data una volta per tutte, che sempre vuole essere corteggiata e nella giusta maniera perchè le trappole non mancano mai  e che ti accorgi che viaggia con te quando scopri che le difficoltà sono delle grandi maestre di vita.

Buona salita!

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